sabato 7 giugno 2008

Poesie per caso

Il monello

Ouzo è un monello:
mi tira, mi salta addosso,
mordicchia il guinzaglio
che ho pagato fior di quattrini,
spaventa i bambini,
abbaia ai suoi simili,
pronto a sbranarli.
Ma è dolce il mio Ouzo:
mi è sempre vicino,
mi lecca le ferite
che mi procura la vita.


Al mio amico Ouzo



Non so se sei stato felice con me; io lo ero con te.
Ero felice senza saperlo, come accade sempre, senza che mi rendessi veramente conto di quanto fossi importante per me.
Sei stato il mio compagno, il mio amico, il mio amico più caro, se non il mio bambino, il mio monello.
Eravamo uguali e lo sapevamo: irriflessivi, istintivi, a testa bassa, orgogliosi della propria forza, tu generoso, io forse, non tanto.
Abbiamo amato senza riserve le persone che ci hanno voluto bene; abbiamo ignorato con superiorità quelli che non ci ricambiavano.
Ora non ci sei più ed io mi sento solo.
Ti cerco, ti chiamo ma tu non puoi rispondermi, perché se potessi correresti subito da me.
Mi mancano il tuo vocione, i tuoi occhi espressivi, lampeggianti e dolci, la tua testa grande e imponente, il tuo carattere vivace e forte, la tua dedizione, il tuo amore.
Ouzo mio, amico mio, mi manchi.
Al mattino mi sveglio e non so che fare.
Prima ero con te.
Mi svegliavi col tuo musetto umido, mi invitavi ad alzarmi ed io ti dicevo di andare di là, a riposare un altro po’ e tu, ubbidiente, eseguivi.
E’ trascorsa una settimana da quando abbiamo fatto l’ultima passeggiata insieme.
Ora passeggio per casa, senza che tu mi venga dietro.
L’altra sera, dopo aver spento la televisione ti ho sentito sbuffare, come facevi quando capivi che era ora di andare a letto, era ora di separarci sino al mattino successivo: ti ho chiamato, ti ho cercato, ma non c’eri.
Io vorrei incontrarti ancora; non so in quale forma, ma vorrei riconoscerti per carezzarti ancora, per baciare la tua testa grande, come ho fatto l’ultima volta, quando ho deciso il tuo destino.
Perdonami, amico mio!
Ancora oggi non so se ho deciso per il tuo bene, per il mio.So, però, che, se potessi, tornerei indietro, per egoismo forse, ma certamente per amore.

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