venerdì 13 novembre 2009

L'ORIENTAMENTO

Eppure la circolare specificava nell’oggetto: Organizzazione dell’orientamento
Cazzo, pensai, proprio me doveva chiamare il preside, io o me che non mi oriento manco con la bussola!
Piegai il foglio in quattro e lo misi in saccoccia. Lo avrei letto a casa, con calma.
Non ho familiarità genetica con gli elefanti e quando cambiai giubbotto dimenticai il vademecum.
Saverio mi telefonò alle 16 e 35
Minchia fai ancora a casa? Qui c’è la riunione, corri!
Quale Saverio- mi dissi chiudendo il cellulare- Del Ciole o Del Cozo l’Africano? Optai per l’ultimo, tanto è sempre la stessa persona. Comunque fu la minchia a farmi decidere.
Cavolo, vengo subito, ma non mi sono organizzato!
Ma dai, non ci pensare, vieni che stiamo per cominciare!
E che mi frega- pensai- cominciassero pure ma io senza organizzazione col cavolo che mi presento!
Mi battei una mano sulla fronte: l’ipercoop!
Proprio quella mattina avevo trovato nella buca della posta, dove avevo scritto che non accettavo pubblicità, la pubblicità di un Tom Tom a sottocosto.
Cazzo, li avrei fregati tutti!
Arrivai che non c’era un cazzo di posto. Mi guardai attorno: niente vampiri. Parcheggiai sulle strisce.
Manco il tempo di chiudere la macchina che un fischio mi trapanò i timpani.
Ecco gli stronzi, erano coperti dagli alberi! Mi vennero incontro con il taccuino delle multe ridotto agli ultimi fogli. Portarono la mano alla visiera e mi chiesero i documenti. Lessero il mio nome e quello scritto sulle strisce pedonali e dettero di gomito.
Cacchio, avevo coperto con la ruota anteriore sinistra proprio la N. Si leggeva per terra “atale sei grande”, con tanto di punto esclamativo.
Loro, gli sbirri, invece, giuravano che c’era scritto anale.
Mostrai la patente e la tessera sanitaria col codice fiscale: cercavano Lattanzi Anale e non lo trovarono.
Sui documenti c’è scritto Natale, ma loro mi chiesero se natale e anale fosse uguale. Io dissi di no. E che cazzo, non si capisce che una cosa è il Natale e ben altro è l’anale?
Chiarirono che l’avevano chiesto agli altri dell’Istituto ma che tutti avevano detto che il Natale non era ancora arrivato.
Cavolo, siamo a novembre, bella scoperta!
Capii che mi cercavano non per il parcheggio, ma per la scritta che, per loro, solo un imbranato come me poteva aver vergato proprio sulle strisce.
Io feci l’offeso e chiarii che non avevo bombolette spray e che se proprio avevo bisogno di gas me lo produceva a gratis la mia colite spastica.
Poi dissi che ero un docente, ma loro mi risposero che l’avevano capito dal mio ventre gonfio come quello dei bambini del Biafra.
Mi asciarono andare e mi dettero 1 Euro ciascuno.
Che culo, ragazzi!
Del Cozo l’africano e Cazk il polacco avevano occupato con borse e piumini un posto per me. Quando mi ci sedetti sembravo un regista tanto era alta la poltroncina.
Il preside mi sorrise sornione: hai la febbre di crescenza?
Sottrassi velocemente dal mio posteriore gli appannaggi degli amici e il panino ai Wurstel che Cazk aveva portato per merenda e sollevai fiero il mio Tom Tom bello, bellissimo nel suo cartone colorato da una terra celeste e un infinito nero.
Dissi: Ce l’ho!
Tutti gli sguardi si spostarono su di me e il Tom Tom fece il giro dell’assemblea con commenti ammirati.
E’ mio- gridai orgoglioso- l’ho comprato!
Il preside mi guardò, sospirò e mugugnò: mi fa piacere.
Ma come, non gioiva con me? E io che come lo stronzo mi ero fatto gonfiare la milza nella corsa all’ipermercato per arrivare preparato!
Come dicevo- riprese il preside- siamo giunti alla presentazione delle cartoline.
Cazzo come erano belle! anche loro celeste e nero come il mio Tom Tom.
Eh- dissi a Cazk- vedi che ho avuto buon fiuto?
Il preside, frattanto continuava: più ne daremo più ricco sarà il nostro premio.
Io alzai la mano e chiesi quando si dovesse tenere l’estrazione.
All’Epifania! Mi rispose incazzatoi il dirigente.
Ma perché s’incazzava, non era legittima la mia domanda?
Anche Cazk e Del Cozo ci rimasero male.
Il preside chiarì: le cartoline sono per gli studenti.
E qui scoppiò la bagarre.
Tutti insieme ci alzammo e sottolineammo l’ingiustizia.
Cazzo, anche noi, una volta tanto avremmo dovuto avere il diritto di competere per l’assegnazione dei premi!
Il preside inaspettatamente ci dimostrò che non solo Dante aveva studiato al trivio e ci mandò a fanculo in gruppo.
Niente più orientamento!
E ci sta bene!- dicemmo in coro
Capimmo che i premi erano già assegnati, sì a lui e alla sua famiglia.
E va be’ che lui ha il coltello dalla parte del manico, ma che debba fare la parte del leone, cazzo,no!