martedì 17 giugno 2008

A mio fratello Lello

A mio fratello Lello

Mio fratello suonava l’armonica.
Era bello Lello e importante.
Lo ricordo nell’abito grigio, con le scarpe impomatate, la camicia bianca e la cravatta a righe, col nodo scappino. Era bello Lello con i suoi capelli biondi dal ciuffo arricciato a onda marina, con gli occhi celesti, il viso magro e sano, aperto al sorriso. Lo annunciava la colonia Adam quando per le scale saliva con passo sicuro, di ritorno da un’avventura galante.
Era bello Lello, mio fratello, il più grande di noi, un modello per tutti, anche per gli amici che subivano il fascino della sua intelligenza, che lo cercavano per vantarsi della sua compagnia. Era bello Lello quando nelle mattine delle domeniche d’estate indossava la divisa da calciatore e veniva con noi che formavamo una squadra a giocare su un campetto affacciato sul mare.
Io facevo coppia con lui; eravamo terzini, lui sinistro, io destro e mi sentivo importante per riflesso, era lui la stella, era lui a brillare, come dicevano i suoi professori, di luce propria, vivida e chiara.
Io voglio ricordarlo così, senza le meschinità della vita, degli anni che passano veloci lasciando segni indelebili sul volto, sulle mani, sugli occhi che divengono sempre più tristi, sino a spegnersi e confondersi col cielo che diventa ogni secondo più vicino; sino a confondersi e a divenire parte del nulla. Io lo ricordo giovane e forte, indistruttibile e orgoglioso, allegro e spensierato e non voglio dimenticarlo.-

10 commenti:

Antonella Lattanzi ha detto...

Credo che sia uno dei tuoi scritti più belli, papà. Grazie a zio Lello. Grazie a te.
Vi voglio bene.
Totolina

Anonimo ha detto...

Dolcissimo ricordo, grazie Natalino e Antonella

con affetto

cetty

Anonimo ha detto...

Che bella zio Natalino, che belle parole, che bei ricordi. Cancellano le ombre e alleviano un po' il dolore. A me piace immaginarlo nella luce... o in procinto di tornare. Un forte abbraccio. Paola

Antonella Lattanzi ha detto...

Grazie a voi tutti. Grazie a zio lello siamo qui, tutti insieme.

Vito Lattanzi ha detto...

Grazie.

Vito

valeria ha detto...

ho conosciuto lello quando i "segni indelebili della vita" gli avevano conferito autorità e dolcezza al tempo stesso, ma con la sua ironia e la sua dolce timidezza sarà sempre un ricordo luminoso per me, un tutt'uno con linda. grazie natalino, un bacio a tutti.
valeria

Antonella Lattanzi ha detto...

Zia Linda e zio Lello: la storia d'amore più bella che io conosca. Mi hanno insegnato l'amore, e me l'hannno insegnato Vito e Angela con il loro coraggio, e il loro sorrisi. E me l'ha insegnato Angela in chiesa con le sue parole.
Grazie.
Sono orgogliosa di essere vostra nipote, vostra cugina.

Anonimo ha detto...

...era bello tanto tempo fa...
quando, ci ritrovavamo, sei piccole pesti, intorno al presepe di sughero costruito da nonno Aele, con l'odore acre della colla pesce liquefatta che invadeva la grande stanza del soggiorno...
quando, affacciati al balcone, si aspettava il ritorno di babbo per poter iniziare a pranzare...
quando si bisticciava e si faceva pace chiedendo "mi dai una sigaretta?"...
quando, felici ed esultanti, aspettavamo la nascita della settima peste, con mamma preoccupata per l'evento e per quella che sarebbe stata "la sorte" del nascituro in mano a quattro ulteriori padri e due ulteriori mamme...
quando, galeotte le partite di ping pong, nascevano gli amori ...
quando nacquero Vito, Angela...
...poi, d’improvviso, la fiaba è diventata tragedia...
...teddy, la mia Teddy, andò via, mamma andò via, zia nella andò via, babbo andò via, Pupa, Pupa andò via...
...Lello, Linda, la loro casa era il ricordo di quella di un tempo...
...era lui, Lello, nei suoi occhi c’erano quelli di mamma, nei suoi consigli c’era il coraggio di babbo, era lui che ci “accudiva” come zia Nella, era lui ... fragile come Pupa...
Ti voglio bene, Natalino...
Cocca

Antonella Lattanzi ha detto...

zia cocca,
tutte le persone e i cani di cui hai parlato e che sono andate via, sono vive. ci sono. sono qui.
sono qui con noi in questo piccolo luogo virtuale, nelle parole che galleggiano nello spazio, nelle lacrime che stiamo piangendo tutti e nei sorrisi e nei sentimenti fortissimi che creano queste parole. le parole di tutti quelli che hanno pensato e voluto scrivere su questo piccolo spazio, e di tutti quelli che stanno leggendo, e di tutti quelli che ci amano.
sono vivi, nonno vito nonna angela teddy zia pupa zio lello zia linda zia nella, tutti, sono vivi per noi, e per me sono vivi, anche se molti di loro non li ho conosciuti, o non li ricordo. sono vivi grazie alla vita che ci avete dato voi, sono vivi grazie ai vostri ricordi nelle vostre parole nell'insegnamento d'amore che è la vostra vita.
vi prego, non piangiamo.
"sono solo nella stanza accanto..."
vi prego, non siamo tristi.
per tutti quelli che sono andati via e che sono vivi dentro e in mezzo a noi. per tutti quelli che sono ancora qui. per tutti quelli che nasceranno.
vi prego, siamo felici.
le persone che abbiamo amato, che amiamo, e che non ci sono più, e ouzo e ira con tutti loro, con teddy e coi nonni e con gli zii, ler persone che abbiamo amato e che amiamo questo vorrebbero: risentire le risate nelle stanze giocare a nascondino con la vita.
vi voglio bene.
mi avete insegnato, in 28 anni che sono viva, cos'è la famiglia. cos'è l'amore.

Monica ha detto...

Mentre leggevo le parole di tutti voi mi bruciava forte lo stomaco e non posso nascondere che le lacrime sono arrivate, in ufficio, dopo una lunghissima riunione. Non dimenticherò mai come zia Linda e zio Lello mi hanno fatta sentire a casa dal primo secondo, dalla prima parola del nostro incontro. E' un dono che avete voi tutti, in questa straordinaria famiglia, quello di saper ascoltare chi avete davanti, farlo sentire vivo, considerato, amato. Ognuno di voi, a suo modo, fa parte del mio cuore, per ognuno di voi mi butterei nel fuoco. Cosa posso dire, un ultimo, ennesimo grazie, a queste due anime belle, per gli insegmanenti, i ricordi, i consigli, i sorrisi che hanno dato anche a me. A me che ho fatto un passo indietro, nel rispetto del dolore di chi a loro era legato dal filo stretto del sangue, della nascita, della condivisione del tempo. Io posso solo essere grata per aver incrociato la strada di Lello e Linda, per le volte che hanno pronunciato il mio nome. Per quella volta che zio Lello, parlando di me, davanti a me, disse con un sorriso "Linda ha una passione per Monica" e io mi sentì lusingata, felice e fiera. Per quella volta che zia Linda mi prese a braccetto stringendomi forte il braccio e mi disse "Mi raccomando, Davide trattamelo bene sempre". Per tutto, tutto, tutto. Le domeniche in cui zio Lello diceva che ero uguale a Calamity Jane, quando mi convinse a mangiare un limone intero, la "torta secca al cocco di zia Linda", quando rideva e diceva che io "parlavo troppo!". Potrei continuare per ore a scrivere o meglio a trascrivere quello che ho nel cuore..Vi voglio bene anch'io. Vi abbraccio forte, fortissimo.
Con amore
Monica